Cari amici ho pensato di raccontarvi le mie esperienze con il digiuno. Mi piacerebbe sintetizzare in particolare l’ultima settimana di digiuno da poco terminata.
Nel tempo ho praticato già una decina di settimane di astinenza dal cibo affrontando diverse e imprevedibili condizioni. Ogni periodo di digiuno è stato un’esperienza diversa vissuta in condizioni e sensazioni differenti.
LA PREPARAZIONE
È bene iniziare la fase preparatoria al digiuno con una giornata di alimenti di buona qualità e di facile digeribilità così da avere l’intestino il più possibile libero.
Quando parlo di digiuno intendo solo aria, acqua, tisane naturali, sole, riposo.
- Non si lavora e non si fanno altri tipi di attività.
- È indispensabile prendersi una settimana di ferie.
- Avere un luogo protetto in contatto con la natura.
- Oltre al corpo fisico è bene far riposare anche la mente.
- È una vacanza che dedicate al benessere e al vostro corpo.
Vi consiglio di dotarvi di un netta lingua. Un semplice attrezzo in rame o argento a forma di V. Io lo utilizzo più volte al giorno per togliere la patina tossinica che si forma sulla lingua. La pulizia della lingua come per i denti andrebbe fatta quotidianamente. Per esempio lo potete fare tutte le mattine prima di colazione.
IMPORTANTE È INIZIARE
Infatti nonostante la convinzione sul digiuno ho sfidato la mia volontà, procrastinando l’inizio del digiuno più volte.
Ho pensato a mille scuse che mi convincessero a rimandare al giorno dopo, alla settimana dopo o in altro periodo. Mi sentivo sempre più angosciato, ciò creava un vuoto isolante e restrittivo dentro di me. Immaginate di avere un dente dolente e procrastinate l’appuntamento perché avete paura del dentista.
Lunedì sera dopo un piattone di tagliatelle mi convinco ad iniziare, anche se non è da procedura.
Sì domani inizio, imperativo, mi ripeto dentro di me.
A favorire le mie raggiunte convinzioni anche il fatto che in questo modo adempio perfettamente alle restrizioni ministeriali del momento.
Quindi la mia risposta a “Io resto a casa” è: digiuno.
Infatti, se ci pensate la mia intenzione è perfettamente coerente con il momento attuale. Non lavoro così sto in casa, non mangio quindi non vado a fare la coda per la spesa, risparmio del denaro, non faccio la “cacca” quindi non consumo carta igienica, oramai bene di lusso.
Mi convinco di essere cittadino sensibile, così sono ancora più responsabilizzato ad iniziare la settimana del digiuno.
DIGIUNO
1° giorno
Martedì inizio la mia giornata senza colazione e senza rimorsi, complice il piattone di tagliatelle. All’ora di pranzo il mio orologio bio-condizionato mi richiama ai fornelli ma con un goccio d’acqua attenuo l’attacco.
Qui riconosco il concetto di FAME, una vecchia conoscenza. In questi momenti devi riconoscere la falsa fame dalla vera fame.
La prima è quella che ti viene davanti ad una vetrina di pasticcini generata dalla golosità della mente e con un bicchiere d’acqua scompare in 2 minuti, la seconda ti apre lo stomaco e rimane nel corpo anche dopo 5 minuti.
Trascorro la giornata facendo dei lavori leggeri per passarmi il tempo finché alle ore 20 sento bussare alla porta del mio stomaco, è una vocina che mi chiede, ma non hai fame? Vuoi mangiarti un frutto, un’insalata, qualcosa di leggero e magari continui il digiuno in forma mitigata?
In questo istante mi appello e trovo appoggio nelle mie risorse logico-razionali che ho allenato in molti anni di attività sportiva professionale.
Rispondo perentoriamente NO, e mi concedo una tisana calda.
Per me il calore e le bevande calde da sempre sono un aiuto per sfumare l’appetito. Infatti mi siedo sul divano e il pensiero alimentare si disperde nell’etere con il vapore della tisana.
2° giorno
Mi alzo con la convinzione di continuare anche se inspiegabilmente le condizioni meteo sconvolgono le mie previsioni. Temperature scese di 15 gradi.
Aiuto! Il cielo non vuole che continui?
Quando si digiuna il corpo cerca di recuperare le energie dalle riserve per svolgere i processi metabolici basali. Quindi in sostanza hai meno barriera protettiva esterna, di conseguenza patisci maggiormente il freddo, soprattutto a mani e piedi.
Decido di allearmi con i calzini di lana della nonna e pile invernale, accendo il riscaldamento e mi nutro di tisana calda.
In questa seconda giornata mi si attiva il segnale corporeo dominante di tutto il digiuno. Un singhiozzo che più volte al giorno per una decina di volte crea degli spasmi al diaframma. Lo spasmo può essere generato da un’irritazione del nervo frenico a cui è connesso il diaframma.
Mi informo e mi viene suggerito di osservare se ho un divieto che mi irrita. Ovvero devo/non devo, quello che si è stabilito a riguardo di un’azione / idea / relazione / credenza / ecc., è un imposizione!!
Così mi corico con questa nuova informazione, chiedo al mio subconscio di aiutarmi ad elaborare e processare un cambiamento positivo sul tema.
3° giorno
Dolore muscolare.
Incredibilmente non trovo sollievo con nessuna posizione e in alcun movimento, vagabondo tra divano, letto e poltrona. Qualsiasi posizione o movimento mi duole, tutto il corpo si palesa in un tributo di esplosivi fuochi di dolore come se mi avesse investito un Tir, a cui si aggiunge anche un forte mal di testa.
In questi momenti ti chiedi cosa stai facendo e cosa sta succedendo, ti viene voglia di assumere degli antidolorifici o di riprendere a mangiare. Voglio fuggire dalla situazione, ma volontà, coerenza, responsabilità e fiducia nel mio corpo mi sostengono nella difficoltà.
Intanto il singhiozzo a fasi intermittenti si attiva nuovamente.
È talmente forte lo spasmo diaframmatico che tutto il busto si scuote con un movimento di contrazione ed espansione sussultoria. Una sorta di auto-massaggio interno. La sera si avvicina, confido nel riposo notturno.
4° giorno
Mi sveglio presto, sono le 6 del mattino.
Ho avuto un sonno fasico con molti risvegli.
Ho sognato di essere in un mercato con tanta gente che litigava per appropriarsi del cibo, mentre io ero riuscito a prendermi un panino con roastbeef. Addento il panino e dopo pochi morsi mi ricordo che sono a digiuno e non posso mangiare, così immediatamente rigetto ciò che ho in bocca e lascio il panino ad altre persone affamate.
Mi spiego questo sogno con il mio conflitto voglio / non voglio fare digiuno?
Al mattino scendendo le scale vengo morso da un crampo al polpaccio destro che mi impedisce di camminare. Tutta la giornata è caratterizzata da movimenti lenti e consapevoli un po’ per il dolore muscolare un po’ per la stanchezza.
Quando ti muovi lentamente esci dallo schema corporeo abituale, di fatto dai molta più attenzione al tuo peso, ai tuoi passi, alla tua postura, al respiro, al battito del cuore e riconosci con più facilità il vorticoso fluttuare dei pensieri.
Verso sera ricevo un bel massaggino alla schiena che mi allenta la tenaglia dolorosa che avvolge il mio corpo. La giornata scorre al termine con la percezione attenta verso il mio corpo, inoltre entro consapevolmente nella dimensione temporale.
Come scorre il mio tempo? Come gestisco il mio tempo?
Nel digiuno hai molto più tempo libero. Non ti siedi sul water, non ti lavi i denti 3 volte al giorno, non prepari e non mangi. A fine giornata diventano ore.
Durante il digiuno mi accorgo che i ritmi del mio quotidiano sono scanditi dalle pause pranzo. Lavori e poi corri a preparare il pranzo, mangi velocemente e poi corri nuovamente verso i tuoi impegni lavorativi. La sera capita di cenare e poi via con altri impegni serali o famigliari.
Il tempo per gustare il cibo è spesso trascurato e denigrato a favore di altre situazioni a cui diamo priorità.
Invece dovremmo valorizzare e privilegiare le “pause” per cibarsi. È un rito sacro con se stessi e un momento di convivialità con altre persone, svolto in luogo protetto e accogliente con la TV spenta e il telefono fuori dalla portata delle mani.
5° giorno
Mi sveglio abbastanza bene. La notte trascorsa con molti sogni di apertura e proiezioni future che mi danno positività e serenità.
Oggi mi sento liberato da un fardello simile ad una camicia di forza invisibile che indossavo da parecchio tempo. Infatti la sensazione è di essermi alleggerito.
Oggi sento il mio corpo morbido e addolcito, forse in quella corazza c’erano rabbia, risentimento, paure, timori, ansie e pesantezze ereditate da modelli di vita non virtuosi adottati e acquisiti. La giornata fluisce bene anche grazie all’innalzamento delle temperature.
Prendo un pochino di sole che mi dona vitalità ed energia.
Il sole anche nelle esperienze passate mi ha dimostrato che è un elemento fondamentale e assieme all’acqua sono i due elementi che creano e sostengono la vita.
Quando non hai energia dalla materia solida, apprezzi e comprendi come acqua e fuoco, due elementi che sottovalutiamo o normalizziamo siano effettivamente essenziali al mantenimento della vita e della vitalità.
La luce del sole mi è entrata come un lampo di gioia e gratitudine elevando il mio umore e la mia sensibilità spirituale.
Intanto i miei movimenti sono sempre più rallentati e stanchi. Ma nella lentezza del gesto esco dallo schema corporeo-mentale abitudinario che mi permette di percepire coscientemente le varie stimolazioni, reazioni, adattamenti che il sistema cibernetico del corpo umano compie in frazioni di secondo per rispondere alle varie sollecitazioni.
Sei attento al movimento del braccio che si muove, al piede che appoggia al pavimento, nel frattempo ascolti anche il respiro un pochino affannoso o il cuore che accelera le pulsazioni per acconsentire il movimento.
Entri in una dimensione magica in cui il tuo corpo accoglie contemporaneamente una moltitudine di stimoli, informazioni e risposte. In questi istanti di magia il tempo sembra dilatarsi, un secondo dura dieci secondi di orologio.
In quei dieci secondi la tua coscienza oltre ad osservare ed apprendere può intervenire.
La dimensione temporale rallentata da un’identificazione diversa alle forme pensiero. In pratica sei più cosciente dei pensieri che fai, ma anche dello spazio vuoto che c’è tra un pensiero e l’altro. La cognizione del tempo ti dona padronanza, decidi quanto stare nelle forme pensiero “nuvole”, ma soprattutto migliora la capacità di entrare nella vacuità infinita dello stato non mentale.
In questa dimensione psico-cognitiva si possono sperimentare esperienze multiple ed extrasensoriali, quali la chiaroveggenza, la sensibilità, l’intuito, la telepatia e le precognizioni, un po’ come alterare i sensi con sostanze psicotrope.
6° giorno
Mi alzo volentieri perché sostenuto da una forza vitale interiore che mi sostiene tutto il giorno.
Per tutto il giorno alterno attimi meditativi ad attimi di spensieratezza.
Nei momenti di raccoglimento ed osservazione sono coinvolto spontaneamente con estrema naturalezza.
Mi ascolto e percepisco il mio corpo avvolto in un canale centrale della dimensione di 30 cm in cui delle particelle di fotoni coerenti salgono e scendono come bolle d’acqua nel mare. In questo cilindro di luce si possono notare una miriade di colori. Un arcobaleno in continuo mutamento, che rallegra le mie cellule e il mio cuore.
Mi sento fluttuare in una dimensione extracorporea dove mi arrivano molte sensazioni di persone che riconosco e altre sconosciute ma che mi sono vicine. Riconosco anche lo spazio creativo che mi invia intuizioni e progetti creativi da condividere con tutti.
Questo momento è un dono che ogni tanto mi arriva improvvisamente, forse legato ad uno stato vitale particolarmente sensibile che io associo alla mia individualità (io sono scintilla divina, come lo siamo tutti). Poi all’improvviso ritorna l’abito della personalità che impersona il ruolo, il modello, le regole, il giudizio, la dualità e si ritorna a pensare il tempo presente della mente.
Mi rimetto al lavoro carico di stimoli e propositi evolutivi per me e per la mia professione.
Arriva sera e festeggio la giornata con una bella tisana calda.
7° giorno
Anche oggi sono in un buon stato psicofisico, riesco a muovermi senza svarioni o giramenti di testa.
Durante un digiuno è normale che si abbassi la pressione arteriosa e quindi già dal 2°/3° giorno è facile che ti capiti un capogiro o affaticamento fisico. Il cuore e il respiro si fanno sentire con maggiore intensità e presenza.
Questa notte ho sognato di aver partecipato ad una festa di compleanno in cui c’erano molte persone che mangiavano le varie leccornie del buffet. Questa volta non mi sono chiesto se avevo o meno terminato il digiuno. Ho mangiato con piacere e gusto. Arrivato al dolce (che nella vita è la mia portata preferita) l’ho annusato e lasciato nel piatto. Mi auguro che sia un presagio per la mia simpatica dipendenza, così da attenuare in futuro l’assunzione di zuccheri e dolci.
L’ultima giornata sei mentalmente carico e brioso, inizi a pensare alla dispensa a guardare in frigo e pensare alla spesa. Infatti nel pomeriggio vado al supermercato e ritorno con il carrello colmo.
Alla sera mi concedo il premio di fine settimana.
Un estratto di carote / sedano / zenzero / mela / limone.
Sono emozionato e mi viene spontaneo benedire e onorare quel bicchiere carico di elementi vitali e profumi.
Il mio palato ha una percezione del gusto come quella di un bambino, riesco a distinguere i singoli ingredienti. È un tripudio di sensazioni e piacevoli ricordi.
Già dal 3° giorno come negli altri digiuni il palato è molto più ricettivo e riesci a percepire il gusto dell’acqua che normalmente non accade.
Bevendo l’acqua riconosci se è di rubinetto, per il cloro e il calcare, o se è acqua Levissima con residuo fisso basso o un’acqua Uliveto che è molto carica e sostanziosa. La senti pesante e nutriente quasi come fosse un alimento, infatti lo stomaco digerisce dopo aver bevuto.
Anche l’olfatto diventa “canino”. Sento odori e profumi che abitualmente percepisco con meno invadenza, a distanze diverse. Senti nell’aria l’odore di sigaretta e smog, ma non vedi nessuno intorno a te, poi passano 30 secondi e appare il fumatore. Se incontri le persone fiuti il loro profumo/odore prima e dopo averle incrociate come avessero un invisibile mantello etereo di informazioni, profumi ed essenze intorno a loro.
Incredibile come questi sensi si affinino e nobilitino così tanto anche dopo 3 soli giorni di astensione. Ma allora mi chiedo, quanto sono inquinati e quanto siamo condizionati dai cibi che assumiamo?
Queste accentuate “naturali” percezioni sensoriali sono un’esperienza che mi avvicina ancor di più alla natura, al mondo animale e ai loro meccanismi, ai processi di autoregolazione alla vita.
Rifletto: ma anche noi siamo natura (minerali, animali, acqua, virus, batteri, ecc), ma allora perché non rispettiamo un pochino di più l’ambiente, le altre forme di vita animale e vegetale e la terra stessa?
In questi stati in cui i sensi cambiano percezione e dimensione (anche vista e udito e il senso cinestetico variano) si possono apprezzare nuove informazioni, comprensione e prospettive dinamiche della realtà che riconosciamo in quel momento.
Questa nuova condizione ci può dare diversi e nuovi flash informativi o soluzioni multiple che prima in uno stato confuso e contaminato non riuscivamo ad intendere.
È interessante sperimentare condizioni abituali di vita su diversi parametri percettivi inoltrandoti in frequenze informative che aprono nuovi orizzonti cognitivi e sensitivi. La percezione potrebbe essere: armonizziamo i nostri sensi (filtri) per dare sfumature diverse alla vita, così da poter cambiare la carica emozionale legata a situazioni o eventi anche del passato.
A questo punto si apre in voi la possibilità infinita del cuore. Il cuore come tempio divino dove la molteplicità delle soluzioni ti aiuta a considerare e ritrovare qualità e talenti quali amore / accettazione / comprensione / scelta / opportunità / creatività / motivazione / gioia.
Forse ora vi è più facile associare cibo/pensieri e intestino (2°cervello)/cervello.
Anche le sacre scritture raccontano che il digiuno come la preghiera, la meditazione, le attività spirituali rientra nelle pratiche dei credenti.
”Privare il corpo di cibo ha lo scopo di avvicinarci a Dio. Egli ci ha promesso in cambio di venire più vicino a Noi. Questa è una certezza spirituale. Come individui siamo fortificati e rinnovati. Perciò non ci scoraggiamo, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno”.
(2 Corinzi 4:16)
Si dice che il digiuno è un’esperienza fondamentale per transitare in un nuovo periodo, per prepararsi a sostenere un cambiamento positivo ed evolutivo epocale.